ERBE E PIANTE

ACHILLEA

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Achillea

Achillea millefolium
Classificazione APG
Regno: Plantae
(clade): Eudicotiledoni
(clade): Asteridi
(clade): Euasterids II
Ordine: Asterales
Famiglia: Asteraceae
Nomi comuni
Millefiori, Erba pennina, ortica del diavolo
Specie
(Vedi testo)

Achillea è un genere di piante Dicotiledoni, notevole per il numero di specie e di diverse taglie (alcune grandi; altre nane), della famiglia delle Asteraceae. Secondo la tradizione il nome deriverebbe da Achille che utilizzò la pianta per curarsi le ferite riportate in battaglia; ridimensionandone le proprietà cicatrizzanti, almeno delle specie a noi note, l'achillea è un rimedio per le piccole ferite.

Sistematica

Al genere Achillea appartengono altre 100 specie, diffuse soprattutto nelle regioni temperate. Dal punto di vista sistematico queste specie si dividono in due gruppi principali:

Altri autori comunque preferiscono organizzare i vari gruppi secondo la taglia: specie grandi ossia alte oltre 50 cm e specie piccole da pochi cm fino 50 cm.
Nelle classificazioni più vecchie la famiglia del genere Achillea è chiamata Compositae.

Etimologia

Il nome del genere fu fissato da Linneo e deriva dalla credenza che Achille avesse usato queste piante durante l’assedio di Troia (così ci racconta Plinio) per curare le ferite dei suoi soldati avendo appreso da Chirone le virtù medicinali delle stesse.
Questo genere comunque doveva essere ben noto ai botanici prima di Linneo. Infatti lo troviamo nell’erbario di Jerome Bock (1498 – 1554) un ministro luterano noto anche col nome di Hieronymus Tragus; anche Robert Morison (1620 Aberdeen -1683) nel suo “Plantarum Historiae Universalis Oxoniens” (1680-1699) chiama alcune specie di questo genere “Achillea montana purpurea”. Mentre a metà del 1700 si registravano già una ventina di specie in coltivazione nei giardini inglesi.
I francesi nominano queste piante “Achillées”, mentre gli inglesi le chiamano “Yarrow” oppure “Milfoil”.

Morfologia del genere

Le piante del genere Achillea sono di tipo erbaceo, perenne, qualche volta anche suffruticose (ma in questo caso non sono molto alte).

Radici

Radici secondarie da rizoma.

Fusto

I fusti ipogei sono del tipo a rizoma; mentre la parte epigea è villosa, semplice o ramificata, ascendente che può raggiungere fino 80 cm in altezza. In generale l’aspetto delle piante è densamente cespitoso.

Foglie

Le foglie hanno una disposizione alterna e presentano un lieve aroma canforato. La forma è semplice o composta. Le foglie basali sono normalmente picciolate; mentre le foglie cauline in genere non hanno picciolo, e sono quindi sessili.

Infiorescenza

I fiori sono raccolti in capolini calatidi dal diametro di pochi millimetri in infiorescenze corimbose molto caratteristiche di questo genere. In alcuni casi si riscontra delle infiorescenze di tipo racemoso.

Fiori

La tonalità dei fiori può essere bianco, rosa, giallo, arancio o rosso a seconda delle specie e delle varietà.
La struttura del “fiore” è quella tipica delle Asteraceae : è cioè composto (vedi il vecchio nome “Compositae”) da due tipi di fiori: quelli esterni ligulati e quelli centrali tubulosi. I fiori sono ermafroditi e pentameri (sia quelli esterni che quelli centrali).

Frutti

Il frutto è un piccolo achenio oblungo e piatto ed è privo di pappo.

Diffusione e habitat

Queste piante sono proprie delle regioni temperate dell’emisfero boreale. E’ facile quindi trovarle in Europa e nelle zone temperate dell’Asia. Alcune specie crescono anche in America del Nord.
In Italia sono state individuate 24 specie spontanee e sono distribuite su tutta la penisola sia su suoli pesanti e umidi, che nei fossi e margini stradali. A volte si spingono fino al limite delle nevi eterne. Altitudine: dal piano fino a 3000 m s.l.m. e oltre.

Usi

Le informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo: non sono riferibili né a prescrizioni né a consigli medici – Leggi le avvertenze

Le “Achillee” sono piante amare, lievemente aromatiche, ma dal punto di vista tossico fondamentalmente innocue. Fare attenzione a non esporre ai raggi del sole la pelle bagnata dal succo della pianta.

Farmacia

Tra i composti di queste piante è presente l’achilleina un glicoside già usato in farmaceutica, ora solo in liquoreria.
Anticamente (ancora al tempo di Linneo) le specie di Achillea erano molto considerate per le loro proprietà medicinali: astringente e vulneraria. I succhi di queste piante erano usati dai montanari contro le ragadi, le ferite, le ulcerazioni delle varici e le emorroidi. Gli infusi sono indicati anche per i disturbi genitali femminili (mestruazioni irregolari, ansia da menopausa), nei disturbi digestivi.

Si utilizzano per infusi le parti fiorite fatte essiccare in luogo ombroso.

Cucina

Alcune specie sono utilizzate per scopi alimentari. La specie Achillea moscata viene usata in Svizzera per un liquore stomachico. Mentre alcune “Achillee” in Svezia sono usate per insaporire la birra. La Achillea ptarmica il cui sapore si avvicina all'Artemisia, viene usata nell’insalata. In Inghilterra, dissecata e ridotta in polvere viene usata come tabacco economico da fiuto (viene chiamata “erba da starnuti”). Molto spesso le “Achillee” vengono usate come sostituti del tè. Ma attenzione, certe specie possono provocare violenti conati di vomito !

Giardinaggio

L’utilizzo attuale è comunque circoscritto al giardinaggio. Le più usate (anche per la possibilità di creare buoni ibridi) sono: Achillea ptarmica Achillea millefolium Achillea filipendulina con le quali si creano aiuole e bordure di sicuro effetto.

Galleria di foto [modifica]

Achillea, http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Achillea&oldid=19871001 (in data 6 gennaio 2009).

 

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